Verona, 14-18 maggio 2025

A partire dal 2011 l’associazione organizza il festival Verona Tessile, dedicato al mondo dell’espressione artistica attraverso il tessuto. È una manifestazione internazionale biennale unica nel settore in Italia, divenuta ormai punto di riferimento per gli amanti del patchwork, del cucito e dell’arte tessile nelle sue molteplici declinazioni. La rassegna – con ingresso libero a quasi tutte le mostre – è realizzata in collaborazione con la Provincia di Verona e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona; ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’USSL9 Scaligera.
La manifestazione coinvolge tutta la cittĂ : nelle diverse edizioni le mostre sono state esposte in luoghi prestigiosi come il Palazzo della Gran Guardia, il Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, il Museo di Storia Naturale, la chiesa di San Pietro Martire, la Biblioteca Civica, il Palazzo dei Mutilati.

Sedi espositive

Queste e tante altre sedi espositive vi attendono

Futurabil-IA, concorso

Il festival Verona Tessile organizza un concorso (vedi bando) collegato alla manifestazione, offrendo un’eccezionale opportunità alle quilter e ai quilter di tutto il mondo di esprimere la propria arte.

Il titolo del contest è: Futurabil-IA.
In un tempo che corre veloce, lanciamo uno sguardo sul futuro che ci attende, sui nuovi orizzonti tecnologici messi in campo dall’intelligenza artificiale, sui cambiamenti che ci fanno paura e su quelli che ci fanno sognare.

Aria, dall’alba al tramonto (DAMSS)

ARIA è il secondo grande arazzo (12 x 2,50 metri, per 30 metri quadrati di superficie) realizzato e progettato dallo studio DAMSS Art per indagare la complessità dei temi ambientali. ARIA si inserisce in un progetto che si sviluppa nell’arco di quattro anni e che prevede quattro grandi opere, in cui saranno trattati i quattro elementi fondamentali. I due celebri esponenti della fiber art, Daniela Arnoldi e Marco Sarzi-Sartori, hanno intriso l’opera di serenità, di speranza, di elementi positivi, per rappresentare una sorta di respiro cosmico.

Tutto il materiale e i derivati tessili sono di esclusivo recupero dagli scarti dell’industria tessile.

Tessuti e tradizioni: un mosaico europeo

Rassegna celebrativa SAQA

Studio Art Quilt Associates (SAQA) è un'organizzazione la cui missione è promuovere l’art quilt affinché venga riconosciuta universalmente come mezzo di espressione artistica. I membri della SAQA provengono da tutto il mondo, ma in questa mostra saranno esposti quilt di fiber artist europei e mediorientali, quindi portatori di culture, lingue, ambienti, storie e memorie differenti. Negli ultimi 35 anni, SAQA è cresciuta fino a diventare una comunità dinamica e attiva di oltre 4.000 soci tra artisti, curatori, collezionisti e professionisti dell’arte che espongono in tutto il mondo. Con eccellenti opere tessili e tecniche all’avanguardia, le artiste e gli artisti della SAQA valorizzano le differenze e le tradizioni dei vari popoli e Paesi, trasformandole in ricchezza inclusiva.

La collezione in esposizione è composta di oltre 60 opere di 30x70. Ogni quilt, espressione personale ed esplorazione creativa, dà voce alla bellezza di questa vibrante forma d'arte.

Inge Dusi, restrospettiva

«Penso che nelle mie opere convivano la mia radice europea con l’espressione di vita in Sudamerica e dell’arte latinoamericana.»
Questa è la definizione che Inge Dusi dà della sua arte, ed è un pensiero che racchiude tutta una vita.

Nata in Germania nel 1932, è un’artista apolide che ha vissuto in Cile, Costa Rica e Italia. Ha fatto parte di movimenti culturali e artistici del panorama latinoamericano, come il “Taller 99”, e ha iniziato la sua carriera artistica con mostre in tutto il continente americano, per poi essere riconosciuta anche oltreoceano. Parallelamente al suo lavoro creativo, ha svolto attività di docente in svariate università latinoamericane e in diversi istituti d’arte in Germania, Svizzera e Italia.

Nel 1984 si è trasferita in Italia, dove ha partecipato a diverse mostre di arte tessile, concentrando in quel periodo il suo lavoro nel campo della moda e presentando annualmente le sue collezioni su tela a Milano. In due occasioni è stata scelta come rappresentante dell’Italia alle esposizioni internazionali di Arte Tessile a Tokyo. Dal 1992 ha fatto parte del World Shibori Network con sede in Giappone, istituzione che riunisce gli artisti più importanti del mondo tessile.

Le opere di Inge Dusi sono esposte in diversi musei americani e latinoamericani, e in collezioni private negli Stati Uniti, Giappone, Germania, Italia, Svizzera, PerĂš, Costa Rica e Cile. I suoi lavori e le sue pubblicazioni figurano in numerosi libri, riviste e cataloghi in Sudamerica, Europa e Giappone.

Felting e riciclo: un viaggio nella moda sostenibile

Nel progetto didattico 2024-25, nella classe 4D del Liceo Artistico di Verona, indirizzo Design della Moda (docente Antonia Biasco) è stato sperimentato l’apprendimento di una nuova tecnica: il felting, finalizzata alla realizzazione di un elemento decorativo per diverse shopping bag. Le borse sono state realizzate utilizzando materiali di riciclo. Questo processo non solo ha valorizzato il recupero creativo, ma ha anche stimolato una riflessione sulla sostenibilità nel campo della moda. Dopo una ricerca pratica di elementi decorativi ispirati al mondo tessile, ogni studente ha adattato il proprio design in modo unico, facendo emergere il processo creativo individuale. Questo percorso ha permesso agli studenti di sviluppare competenze sia tecniche che artistiche, affrontando il tema del riciclo in maniera innovativa e responsabile, e integrando la tradizione artigianale del feltro con un approccio contemporaneo alla moda sostenibile.

Il patchwork tradizionale

Una collezione di quilt tessili che celebra l’arte del patchwork tradizionale, reinterpretata attraverso la visione contemporanea; un percorso affascinante che unisce la ricchezza della tradizione alla freschezza dell’innovazione. Ogni quilt esposto intreccia tessuti, colori e motivi diversi, con un approccio creativo ispirato all’attualità. Si potranno ammirare opere che spaziano da design audaci a reinterpretazioni più delicate e nostalgiche. Ogni pezzo è un invito a esplorare la bellezza del patchwork, non solo come forma d’arte, ma soprattutto come mezzo di espressione personale e collettiva.

Kimono emozionali tra riciclo, sperimentazione e identità

Le studentesse della classe 5D del Liceo Artistico di Verona presentano un progetto corale che unisce ricerca, creatività e sostenibilità. Ogni kimono esposto è frutto di un lavoro di gruppo nell'ambito del progetto didattico 2024-25, ma anche un’opera individuale: attraverso le sperimentazioni tessili e l’utilizzo di materiali di riciclo, ciascuna studentessa ha cercato di rappresentare un proprio vissuto interiore, trasformando tessuti di scarto in elementi preziosi e carichi di significato. Le stoffe, una volta comuni o dimenticate, sono state rielaborate e valorizzate fino a diventare veicolo di emozioni, riflessioni e stile.

Il progetto, guidato dalla professoressa Antonia Biasco, si inserisce nel percorso didattico dell’indirizzo Moda e Design (anno scolastico 2024-2025) come esercizio di consapevolezza e narrazione visiva, all’interno di un contesto che celebra la fiber art come linguaggio artistico contemporaneo riconosciuto a livello internazionale.

Anche il cielo stellato finirà, omaggio a Ungaretti

La collezione, costituita da 23 quilt, ha preso vita nel 2021, organizzata da 18 artiste di varie regioni italiane che praticano la quilt art e che, in un periodo di isolamento e sofferenza, si sono unite, facendo leva sulle loro passioni. Da qui la realizzazione di una serie di pannelli dedicati al poeta Giuseppe Ungaretti, ispirandosi soprattutto alla raccolta L’Allegria, ma anche ad altre, come Derniere Jours e Sentimento del Tempo. Le poesie, incentrate sul dolore e sulla caducità della vita, sono state interpretate liberamente dalle artiste con tecniche varie: appliqué, piecing, pittorico figurativo, mosaico, ricamo ecc., con trapuntature a mano e/o a macchina (thread painting, free motion).

Round Bobbin (patCHquilt, Svizzera)

L’esposizione è il frutto di un challenge rivolto ai membri di tutte le associazioni di quilter d’Europa per il 35° anniversario dell’Associazione svizzera dei quilter patCHquilt. Tutte le gilde europee sono state invitate a partecipare alla sfida e, con grande sorpresa, un gran numero di esse ha aderito con entusiasmo. Il risultato sono più di 400 opere (esposte in Svizzera, Italia, Francia, Olanda, Germania) di blocchi 10 x 10 cm assemblati in strisce di tessuto lunghe circa 3,5 metri e appese alle strutture industriali della Fonderia Aperta, centralissima e originalissima "fabbrica di cultura".

Fili e tessuti tra gli affreschi, collettiva di artiste italiane

In una cornice di prestigio, 14 opere di artiste tessili saranno collocate lungo il percorso espositivo interno e nel chiostro, in dialogo con le sculture e gli affreschi del museo. Tra antico e moderno, rigido e morbido, tenue e vivace: un sorprendente dialogo tra le opere esposte (antichi affreschi staccati dalle loro sedi originarie) e i manufatti tessili che traggono da loro ispirazione. Sono state invitate a questa esposizione le artiste italiane che hanno maggiore riconoscimento sulla scena mondiale, ovvero che abbiano esposto nei musei di arte tessile o nelle maggiori manifestazioni internazionali.

In collegamento con la mostra del Museo di Storia Naturale, nella Sala della Seta saranno esposte due opere di Giuliana Nicoli che, con le sue sete colorate e cangianti, simboleggia l’importanza del prezioso filato nell’economia e nella storia Veneta.

 

 

Un gioco, quasi un rebus, installazione di Antonella De Nisco

Nel chiostro-giardino, quieto spazio del museo, la fiber artist Antonella De Nisco propone una pregevole installazione, quasi un rebus, che intreccia con materiali naturali un pozzo, oggetti, aria e sogni. L’opera vuole essere una riflessione giocosa sull'IA che, pur essendo capace di aiutare gli scienziati nelle loro ricerche, non sa usare analogia e astrazione. I ricercatori, infatti, devono procedere per ragionamento e la mente razionale, mentre prova a dimostrare o a confutare che il percorso di un’idea attraente sia corretto, segue la strada suggerita dall’intuizione, in un processo analogo a quello dell’artista, sempre a caccia di bellezza.

 

 

 

Searching for Humanity, installazione di Paola Reoli

Searching for Humanity (TM su shantung di seta, 150x200 cm) è un’opera realizzata su seta, materiale che riporta alle antiche tradizioni tessili, quando la manualità femminile e le relazioni umane erano protagoniste. L’opera prende in considerazione il rapporto tra essere umano e tecnologia. In un’epoca altamente tecnologica che induce a vivere tempi veloci e che tende a porre nel virtuale esperienze e relazioni, affiora la necessità di mantenere vivi i rapporti umani, il contatto con la natura e la capacità i relazionarsi con essa. Per quanto la tecnologia porti indubbi benefici alla nostra esistenza, non deve sostituirsi all’umanità, che è un valore inestimabile da preservare a ogni costo.

 

 

 

La seta, materiale vivo di Giuliana Nicoli

Vive e lavora a Bassano del Grappa. Inizia l’attività artigianale nel 1970 con lavori di metallo a sbalzo. Da sempre socia della locale associazione Casa patchwork & quilting, da circa trent’anni vi insegna le tecniche del patchwork, accompagnandole con una ricerca accurata dei colori e del materiale. L’incontro con il nobile tessuto della seta avviene nel 1997 all’IQA di Houston, dove partecipa a due workshop sia con l’eclettica Judith Baker Montano, sia con Carol Dark. Lavorando con quest’ultima intuisce di poter usare le sete in modo diverso. Successivamente integra il suo apprendimento con le insegnanti Fanny Violet in Francia, Nancy Crow a Barcellona, Joudith Mundwiler in Svizzera e Barbara Wisnoski in Canada. È stata invitata a esporre in diverse sedi prima in Italia poi in Giappone al Quilt Nihon Exsibition, in Spagna, in Olanda all’European Quilt Championships, in Inghilterra a Birmigham.

Ama i colori cangianti delle sete colorate, anche se preferisce le tonalitĂ  del rosso, che a volte accompagna con altri materiali.

Gelsibachicoltura e seta: un viaggio tra passato e futuro

La seta ha una storia affascinante e complessa, che si intreccia con le tradizioni artigianali e agricole di molte culture nel mondo. La mostra, che nasce da un progetto del dipartimento Cultura e Civiltà dell’Università di Verona (ricerca finanziata dalla Fondazione Cariverona), si propone di esplorare non solo il processo di produzione della seta, ma anche il suo impatto culturale, economico e ambientale. Attraverso pannelli informativi, campioni di tessuti, opere tessili antiche e moderne, strumenti tradizionali e dimostrazioni pratiche, intendiamo offrire ai visitatori un'esperienza immersiva e educativa. L’esposizione verrà arricchita con reperti naturalistici del museo in tema con l’esposizione.

Uccelli, ali di tessuto

Ogni anno EQA (European Quilt Association), l’associazione che riunisce tutte le quilters e i quilters europei, lancia una proposta che mette in gioco, attraverso il patchwork, l’immaginazione creativa, l’innovazione delle tecniche e le tradizioni tessili nazionali per creare manufatti artistici. Circa 500 amanti di quest’arte antica si sono sfidati nel rappresentare qualsiasi aspetto correlato alla vita degli uccelli.

Fragile, il mondo delle farfalle, installazione

Un folto gruppo di farfalle – 330 provenienti da tutto il mondo –, dalle forme e dai colori diversi, entrano in contatto con il visitatore appese a due delicati teli, creati con filato ricavato con maestria da piante di ortica. Un primo gruppo le farfalle, vivaci ed eterogenee, diventano sempre più rade per dissolversi infine in pochi elementi legati alla trama della stoffa che diventa bucherellata e sfrangiata, simbolo della specie perduta. Grazie a un contest internazionale lanciato da Gabriele Schilcher l’installazione ha lo scopo di mettere in luce la fragilità della natura.

Artista e biologa, Gabriele Schilcher da molti anni si dedica all’ambiente e ne studia i fragili equilibri. Molte specie di insetti stanno scomparendo a causa del nostro stile di vita. Per lo sviluppo dei loro bruchi, per esempio, alcune specie di farfalle dipendono dall’ortica, che noi consideriamo un’erbaccia. È quindi importante che le aree a crescita selvatica possano rimanere luoghi di rifugio per questi insetti. Da qui l’idea dell’artista di richiamare l’attenzione sulla tematica per darci consapevolezza, toccando il cuore, gli occhi e la mente.

Colori veneti

Un viaggio attraverso l’arte tessile che celebra la bellezza e la ricchezza dei colori e delle tradizioni del Veneto. L’esposizione è un omaggio alla cultura veneta, raccontata attraverso opere uniche realizzate da artiste tessili contemporanee. In tutti i quilt esposti si coglie la storia della regione, l’amore per la propria terra, le tradizioni e le origini, come fonte di cultura e di bellezza.

Una terra a tratti generosa, a tratti avara, ma amata e curata dalla sua gente laboriosa e tenace. Una storia legata da sempre agli splendori della grande Venezia, ma declinata poi nel carattere peculiare delle sue belle province, un’arte che incanta e resta nel cuore. Questo racconta la collezione che le artiste delle stoffe e dell’ago hanno interpretato con il loro lavoro, esprimendo attraverso le tecniche più varie un amore che le accomuna. Vogliamo quindi ispirare i visitatori a riscoprire e apprezzare l’arte tessile come forma di espressione creativa e come mezzo per raccontare storie.

Ein Quilt fĂźr MĂźnchen

Un quilt per Monaco, 65 anni di gemellaggio Verona-Monaco
Per rievocare e rinsaldare i legami di gemellaggio che coltiva con diverse città sparse nel mondo (Edimburgo, Bordeaux, Verona, Sapporo, Cincinnati, Kiev, Harare e Be’er Sheva), Monaco di Baviera ha ideato un ambizioso progetto artistico. Ha invitato tutte le città gemelle a realizzare blocchi patchwork che rappresentassero le città coinvolte in questo rapporto speciale, blocchi destinati a essere uniti per formare un grande arazzo. Sono arrivati 136 blocchi che, con pazienza e accuratezza, alcune quilters hanno assemblato, dando forma a un gigantesco quilt di 6x3 metri, che solitamente abbellisce il foyer della Sala da ballo del Vecchio Municipio di Monaco di Baviera. Oggi, in occasione dei 65 anni di gemellaggio Verona-Monaco, l’arazzo è esposto nella Sala Falcone Borsellino in Palazzo Barbieri.

A completare questa esposizione, a fianco del telero di Monaco sono esposti altri manufatti di artiste veronesi e monacensi.

Il Mago di Oz, Un filo per tessere l’integrazione

Esposizione di un grande telero dal titolo Il Mago di Oz – prodotto nell’ambito del progetto realizzato da Codess Sociale, grazie al co-finanziamento di MSD Crowdcaring – per un percorso verso l'integrazione sociale delle persone adulte con disabilità, attraverso la manualità, la creatività e l'apprendimento delle tecniche tessili, al fine di stimolare l'autostima, la motivazione, la dignità e l'autonomia.

I laboratori tessili-creativi sono stati realizzati in collaborazione con l’Associazione Ad Maiora, le cui volontarie hanno accompagnato le persone con disabilità in un percorso di scoperta e apprendimento. È stato scelto come tema la storia de Il Mago di Oz per rappresentare il parallelismo tra un mondo immaginario e fantastico e la ricerca della strada per tornare a casa. Il viaggio di Dorothy è, infatti, un viaggio evolutivo dove la protagonista vuole rientrare là dove si sente a proprio agio, ritornando alla propria rete sociale, al luogo da chiamare casa.

Intelligenze e creativitÀ a confronto

La mostra raccoglie manufatti tessili realizzati dal gruppo Pezze Pazze e da una 2° classe della scuola primaria, ispirate alla lettura di poesie e filastrocche per bambini. Si è chiesto poi all’intelligenza artificiale di produrre delle immagini elaborando quelle stesse poesie e filastrocche, immagini che sono anch’esse esposte nella mostra. Si è realizzato così un interessante raffronto tra il prodotto della creatività umana e quello dell’IA.

Il gruppo delle Pezze Pazze nasce dieci anni fa per soddisfare la richiesta dell’Amministrazione comunale – e in particolare del Centro per il riuso creativo e la sostenibilità – di valorizzare lo scarto come risorsa utile a vivere un’esperienza creativa, educativa e a favore dell’ambiente. Ecco, allora, formarsi un gruppo di donne interessate al cucito e al lavorare insieme. Le Pezze Pazze creano ogni anno un progetto nuovo e ciò ha permesso di affrontare negli anni diverse tecniche. Le opere sono il risultato di lavori collettivi eseguiti rigorosamente a mano con le tecniche del paper piecing, il crazy, il boro, il kawandi, l’appliqué e l’atarashii. Attualmente il gruppo è composto da donne di varie età, ed è aperto a chi desideri collaborare e condividere un’esperienza arricchente, creativa e di socializzazione attraverso ago e filo.

Fili tra scuola e museo

Cosa hanno a che fare i tessuti wax dall’Africa, i motivi figurativi, le fantasie, i simboli e la storia dei tessuti africani tradizionali, la tecnica del Batik e del tie dye con gli studenti del Liceo Artistico di Verona? Scopriamolo attraverso un’esposizione/viaggio che unisce realtà educative e culturali diverse, ognuna in cammino, e in cui si mescolano arti, saperi, tradizioni, incroci, scambi, idee a partire dai tessuti e dalle tecniche di colorazione africani. Un racconto di come l’attività didattica svolta al museo possa diventare approfondimento scolastico e come i tessuti della tradizione africana possano ispirare la moda del futuro.

Allestimento a cura di alcuni studenti e studentesse del Liceo Artistico di Verona, indirizzo Design e Moda, e lo staff del Museo Africano. Percorso a cura delle prof.sse Ruggeri e Arduini.