Un progetto intriso di speranza, che nasce dal desiderio di trasformare in realtà il sogno di un cambiamento della società fondata sui valori di cittadinanza globale ed esplora l’abito come opera d’arte, un linguaggio visivo che va oltre il mero scopo funzionale e capace di svolgere un ruolo non trascurabile nella comunicazione sociale. Sulla strada tracciata da Elsa Schiaparelli, che negli anni Trenta trasformò la moda in arte traslando sull’abito la poetica del Surrealismo, si è creata una capsule collection esclusiva, volta a sostenere l’empowerment femminile, la lotta contro la violenza sulle donne e un concreto impegno per la sostenibilità, temi attuali che emergono tra le pieghe delle creazioni stesse. Gli outfit proposti creano un gioco di analogie, rimandi, differenze e contrasti con le iconiche creazioni storiche della Schiaparelli, e veicolano messaggi che invitano a riflettere su problemi urgenti della contemporaneità. Il colore è protagonista grazie al binomio bianco-nero e all’iconico rosa shocking, colore “luminoso, impossibile, sfacciato, inappropriato, vivificante” come lo definì la stessa ideatrice Schiaparelli. Con questo progetto gli studenti del Liceo Artistico di Verona, indirizzo Design della Moda, e la docente Antonia Biasco hanno conquistato il secondo posto alla V edizione della Biennale dei Licei Artistici Italiani.